Dolore alla spalla

La spalla è un’articolazione molto complessa che permette una grande libertà di movimento, ma allo stesso tempo è particolarmente vulnerabile. Questo vuole anche dire che se il paziente è afflitto da un problema alla spalla, la sua instabilità o rigidità condiziona la sua vita a 360°. L’articolazione della spalla è composta da tre ossa: omero, clavicola e scapola. Esse sono connesse da muscoli, tendini, legamenti.

Infortuni più frequenti

Fratture alla clavicola

Le fratture alla clavicola sono tra le più comuni cause di lesione ossee. La frattura si localizza più di frequente al passaggio fra terzo medio e laterale, che rappresenta il punto più debole.

Il trauma si verifica per una caduta (da cavallo, dalla moto, dalla bicicletta) sul braccio in estensione. Il dolore potrebbe essere talmente intenso da renderti incapace di muovere l’arto.

La frattura viene diagnositcata da una radiografia standard ma in alcuni casi è sufficiente un’ecografia muscolo-tendinea. Per le fratture più difficili da individuare è opportuno eseguire una TAC mentre nel sospetto di una lesione della cuffia dei rotatori è meglio eseguire una RMN.

La guarigione della frattura avviene tanto più velocemente quanto più i frammenti sono allineati, e questo richiede purtroppo che la spalla venga trazionata all’indietro dal fastidioso ma necessario bendaggio funzionale “a 8”.

La clavicola guarisce in circa tre settimane, ma se i monconi sono molto scomposti verrà prolungata l’immobilizzazione del paziente.

La riabilitazione è molto importante: alla rimozione del bendaggio è opportuno cominciare un ciclo di terapie in piscina e in palestra per recuperare al più presto l’articolarità e il controllo neuromotorio della spalla e la forza dei muscoli della spalla.

Lussazione di clavicola (Acromion-Claveare)

E’ un trauma grave e significa che la testa omerale è completamente fuoriuscita dalla sua sede anatomica, cioè dalla cavità glenoidea.

Questa lesione consiste nella rottura più o meno completa di alcuni fasci legamentosi che mantengono uniti i capi contrapposti dell’acromion e della clavicola.

La conseguenza è una dislocazione verso l’alto della clavicola che si associa a dolore ed impossibilità a muovere la spalla.

Il trauma è generalmente causato da una caduta (a terra, ciclismo, calcio, contatto traumatico) con forza che va dall’alto verso il basso e genera dolore locale e deformità del profilo acromion-claveare.
L’esame radiologico e quello ecografico possono evidenziare le lesioni legamentose e dare indicazioni sul grado della lussazione. La risonanza magnetica è indicata nel caso si sospettino lesioni capsulo legamentose associate come la lesione della cuffia dei rotatori.

Il trattamento è generalmente conservativo e consiste in un bendaggio e nell’immobilizzazione dell’articolazione per circa 20 giorni.

Alla rimozione del bendaggio serve un ciclo di rieducazione per ripristinare il movimento e per recuperare la forza, inevitabilmente compromessi sia dal trauma che dal riposo forzato.

La chirurgia è necessaria in caso di lesione complessa.

Lussazione di spalla (Gleno-Omerale)

Quando una delle strutture che stabilizzano la spalla viene danneggiata in seguito ad un trauma, oppure si presenta più debole per caratteristiche individuali spesso legate alla familiarità, certi movimenti dell’arto superiore provocano uno scorrimento anomalo della testa omerale che raggiungono il loro apice negli episodi di lussazione della spalla caratterizzati da immediata impotenza funzionale e dolore intenso.

In genere, il riposizionamento della testa omerale nella sua cavità, viene effettuato con manovre specifiche e non sempre facili.

Per la diagnosi si consiglia una TAC o una RMN, per stabilire il programma terapeutico più adeguato. L’articolazione deve essere poi immobilizzata con un tutore per un periodo di circa tre settimane, cui segue un ciclo riabilitativo.

La riabilitazione svolge un ruolo determinante, sia perché il riutilizzo dell’arto superiore ha bisogno di un’articolazione libera e non dolente, sia perché la più frequente complicanza che si verifica dopo un episodio di lussazione è il permanere di un’instabilità che prima o poi darà luogo ad una recidiva.

Cuffia dei rotatori

Le rotture della cuffia dei rotatori possono essere parziali o complete e sono per il 90% dei casi di natura degenerativa e per il 10 % di natura traumatica.

Le rotture degenerative sono la naturale evoluzione di una tendinopatia cronica della cuffia e di un conflitto esterno sottoacromiale.

Le rotture traumatiche riguardano pazienti giovani, sportivi, oppure sono conseguenza di cadute sul moncone di spalla nel corso di incidenti e sono spesso associate a lussazioni anteriori o a fratture dell’omero.

L’approccio delle rotture parziali è generalmente conservativo, mentre le lesioni complete hanno una prognosi peggiore e quasi sempre richiedono l’intervento chirurgico, così come le lesioni parziali che non rispondono ad una terapia conservativa prolungata per alcuni mesi.

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